Chi Siamo
Il Centro “Casa Giocosa” vanta un impegno storico nel campo della riabilitazione a favore delle persone con Disturbi del Neurosviluppo.
È Fondato a Roma nel 1949 dalle sorelle Francesca e Teresa Mineo, oggi è amministrato e diretto da Gianfranco Santoro, discendente delle fondatrici.
Durante gli anni ’50 diviene il primo Centro privato in Italia interamente orientato al lavoro psicopedagogico su bambini con difficoltà dello sviluppo neuro-cognitivo, nonché una delle prime scuole sperimentali “speciali” nel campo della riabilitazione. Il Centro Casa Giocosa, in più di 75 anni di difficile ma instancabile attività, si è sempre avvalso della collaborazione di nomi illustri della Neuropsichiatria Infantile, tra cui Professori Bollea, Novelletto, Benedetti, De Lellis.
Tutti i professionisti che fanno parte del Centro Casa Giocosa (Medici, Psicologi, Educatori Professionali, Logopedisti, Terapisti della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva, Terapisti Occupazionali, Musicoterapeuti, Operatori Socio-Sanitari) operano in Equipe Multidisciplinari. Tutti agiscono all’interno di una concezione del lavoro basata sull’integrazione delle diverse professionalità ed il cui fine è il benessere dell’utente.
Nel 1978 il Centro è stato autorizzato ai sensi delle vigenti leggi sanitarie con decreti del Medico provinciale di Roma e successivamente del Presidente della Giunta della Regione Lazio come Centro di Riabilitazione ex art.26 Legge 833/1978; già convenzionato con il Servizio Sanitario Nazionale (S.S.N.), oggi è Accreditato definitivamente presso la Regione Lazio con D.C.A. n. U00466 del 21/11/2013.
Nato come Struttura Semi-Residenziale, poi Residenziale per circa 20 anni, dalla metà del 1970 di nuovo in regime Semi-Residenziale; a metà del 1980 è stato aggiunto il Servizio Ambulatoriale per l’Età Evolutiva.
Il Centro ha sempre avuto come priorità assoluta la Mission di migliorare la Qualità della Vita delle persone con disabilità intellettiva attraverso
- il potenziamento dei livelli di autonomia, indipendenza e autodeterminazione;
- il raggiungimento del benessere individuale attraverso un progetto riabilitativo individualizzato;
- lo sviluppo di percorsi condivisi con la famiglia ed il territorio al fine di favorire la sua piena inclusione sociale.